Il Baratto amministrativo: utile, ma solo con moneta locale!
Il Baratto Amministrativo
Con il baratto amministrativo i cittadini possono rendere prestazioni al Comune e in cambio ottenere esenzioni sui propri tributi. In parole semplici scambiare la propria manodopera con le tasse da pagare.
Con questa legge un disoccupato, che ha tempo a disposizione e debiti insoluti potrebbe pagare le tasse dovute, cedendo ore di lavoro da dedicare alle attività in favore della comunità.
Sottolineo "potrebbe" perché, se un cittadino ha difficoltà economiche non dovrebbe essere costretto a lavorare di più per pagare i debiti. Il Comune non dovrebbe costringere i cittadini indigenti a saldare i debiti contratti ma a ridurgli le imposte.
Purtroppo la legge pone dei limiti nel "Baratto Amministrativo", infatti si parla solo di RIDUZIONI O ESENZIONI, ma un Comune virtuoso - tramite regolamenti - dotrebbe anche emettere crediti per pagare i servizi prestati dai cittadini! Un Comune virtuoso con la diffusione della PROPRIA MONETA locale complementare, dovrebbe dare la possibilità a tutti i cittadini di ottenere un reddito (o maggiore per chi ha già un lavoro) e dare la possibilità di aumentare la produttività locale.
Il Baratto amministrativo è trattato nell'art 24 della legge dello Stato n°164 del 2014, “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, prevede la possibilità di deliberare riduzioni o esenzioni di tributi a fronte di interventi per la riqualificazione del territorio, da parte di cittadini singoli o associati, quali: “la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.
I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purche' individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la
pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalita' di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attivita' posta in essere.
L'esenzione e' concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attivita' individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attivita' posta in essere.
Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunita' di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.