Moneta complementare? L'abbiamo sempre usata senza rendercene conto.

La maggior parte delle persone trova difficoltà ad immaginare che nella propria comunità si faccia utilizzo di una moneta complementare all'€uro. C'è a chi sembra complesso il meccanismo di introduzione, c'è poi chi si crea il problema sulla liceità dell'utilizzo, ma tutte queste non sono altro che paure inconsce, perché in realtà bisogna rendersi conto che abbiamo utilizzato la moneta complementare per tanti anni, con estrema semplicità e naturalezza, nella vita di tutti i giorni

L'esempio più diffuso di moneta complementare è indubbiamente rappresentato dal gettone telefonico. Fino al 2001 nelle tasche dei cittadini italiani non era raro trovare dei gettoni telefonici che circolavano parallelamente alla moneta ufficiale. Questi venivano utilizzati per far fronte alla carenza di moneta ed era consuetudine per ogni cittadino utilizzarli nei pagamenti o riceverli come resto dopo un acquisto.


Altro esempio di moneta complementare è rappresentato dal francobollo che, ancora oggi, lo si può ricevere come resto dal tabaccaio. Questi oggetti, anche se non hanno mai fatto parte del sistema monetario ufficiale, si innalzano a ruolo di vera e propria moneta perché vengono da tutti riconosciuti, rendendo il sistema monetario ancora più "flessibile". Quando al ristorante, dal tabaccaio o al bar si riceveva un francobollo o un gettone telefonico come resto, tutti noi lo accettavamo perché eravamo sicuri che, presto o tardi, potevamo fare una telefonata o perché potevamo spedire una lettera. Con questo si vuole dimostrare che questi oggetti possono essere considerati come moneta non solo perché li accettiamo in previsione di telefonare o spedire una lettera, ma soprattutto perché dietro ad ogni gettone o francobollo, c'è un corrispettivo valore rappresentato dalla telefonata e dal costo di spedizione della lettera.


La Cambiale è un titolo di credito o più semplicemente una promessa di pagamento e può essere utile in una situazione dove manca la moneta. E' costituita da un semplice foglio di carta che può essere stampata da qualsiasi tipografo oppure può essere acquistata anche dal tabaccaio che vende "Valori bollati", però risulta sconveniente poiché in questo caso si dovranno pagare le imposte. 
La cambiale è un utile strumento per scambiarsi i beni - In un sistema microeconomico in mancanza di denaro si possono utilizzare questi fogli di carta, come promessa di pagamento, anche per piccolissime cifre.
Esempio pratico: Un auto riparatore effettua una prestazione ad un panettiere per una cifra di € 100. Il panettiere, essendo a debito, firma per esempio 20 cambiali di 5 €uro ciascuna emesse senza scadenza. Ogni giorno l'auto riparatore può recarsi dal panettiere e acquistare il pane; se la somma del pane acquistato non supera i 5€, l'auto riparatore, come accade normalmente, prenderà degli spiccioli come resto. La funzione della cambiale come moneta locale, si completa quando l'auto riparatore cede queste cambiali come resto ad altri clienti. Questi ultimi, a loro volta, potranno acquistare del pane oppure, potranno cedere queste cambiali ad altri cittadini ancora. In qualsiasi caso il panettiere paga il debito anche se non vi è abbastanza moneta circolante.


 

Come diceva il prof. Auriti "la moneta ha valore perché è la misura del valore. Poiché ogni unita di misura ha la qualità corrispondente a ciò che deve misurare, come il metro ha la qualità della lunghezza perché misura la lunghezza, così la moneta ha la qualità del valore perché misura il valore." * Il gettone telefonico assume un valore perché dietro c'è il corrispettivo valore della telefonata, ma la cosa più importante da considerare è che sul gettone telefonico non era impresso alcun valore nominale: tutti lo accettavamo come moneta e il valore nominale era dettato dal valore del costo della telefonata; infatti fino al 1980 il gettone valeva 50 lire, dal 1980 fino al 1984 ne valeva 100 per poi passare al valore di 200 lire fino al 2001.

Ebbene, cosi come per il gettone telefonico il controvalore è rappresentato dalla telefonata, la moneta locale di Grammichele avrebbe come controvalore il corrispettivo dei beni prodotti dai cittadini grammichelesi. La moneta locale complementare si fonda su questo principio! La moneta è uno strumento che serve per scambiarsi i beni, un oggetto che di per sé non ha alcun valore (se non quello della carta o del metallo) ma, è misura del valore dei beni prodotti dai cittadini, pertanto “dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri” (cit. Ezra Pound) .

A. Tirone


Breve nota sul gettone telefonico
Nacquero nel 1959 e furono usati fino al 31 dicembre 2001 quando potevano ancora essere cambiati nei negozi 187 al valore di 9 gettoni = 1 scheda telefonica, anche se non venivano più coniati già dal 1980.
Le quattro cifre presenti sotto la dicitura gettone telefonico indicavano l'anno e il mese di conio (le quattro cifre del gettone in figura sono 7805 e indicano che è stato coniato nel maggio del 1978).
Il valore del gettone era nel 1959 di 30 lire, nel 1964, di 45 lire, corrispondenti allora all'importo di 3 scatti telefonici, poi dal 1972 di 50 lire, dal 1980 di 100 lire e dal 1984 di 200 lire, venendo adeguato alla variazione del costo e della durata dello scatto telefonico. Il gettone era utilizzato come moneta, pur non avendo alcun valore ufficiale di conio statale.
Con l'avvento dei telefoni funzionanti a monete e la diffusione degli apparecchi utilizzabili con schede telefoniche quali mezzo di pagamento per le conversazioni in punti pubblici, il gettone telefonico è divenuto fuori produzione.

Una delle aziende produttrici dei gettoni telefonici era la C.M.M. - Costruzioni Minuterie Metalliche - di Sant'Agata li Battiati (CT).: 

 

 

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