Sindaco, il volontariato reca danni all'economia!

Anche se apprezzabile sotto il profilo umano, il volontariato reca danni all'economia poiché tramite questa attività si crea un bene (in genere un servizio) ma non si crea il corrispondente valore monetario circolante, pertanto si avranno in circolazione maggiori beni in valore e meno moneta.

Facendo volontariato si concorre ad aggravare quel problema economico che già tanto manifesto nella nostra attuale società: abbondanza di beni con scarsità di moneta. Nella sostanza quando il sindaco e gli amministratori di una città puliscono una scuola o ripristinano semafori e strisce pedonali, non hanno fatto altro che "togliere lavoro ad altri" e faccio un esempio: Se io fossi un produttore di scarpe e donassi un paio di scarpe ad ogni cittadino, questi sarebbero felici perché con i soldi risparmiati potrebbero acquistare un altro bene, purtroppo però, gli altri produttori di scarpe verrebbero danneggiati perché ridurrebbero le vendite, quindi i profitti e di conseguenza qualche operaio verrebbe licenziato. Lo stesso danno ricadrebbe poi sui calzolai, i quali avrebbero perdite sulle riparazioni, considerato che molti cittadini, anzichè ripararle, le scarpe le butterebbero via.

Come accennato prima, la nostra società si fonda sulla produzione e scambi di beni tramite la moneta, se quindi il sindaco e gli amministratori operano a titolo gratuito non fanno altro che impedire agli individui preposti di lavorare e quindi guadagnare; la ditta che avrebbe dovuto pulire, riparare i semafori e ripristinare le strisce pedonali, non verrà chiamata, non guadagnerà e gli operai dovranno arrangiarsi. In una società che fonda la propria economia scambiando beni tramite il denaro, il volontariato può essere giustificabile solo per quelle attività che devono ancora svilupparsi, ovvero attività di cui ancora non esistono operatori. Un altro caso in cui il volontariato diventa un attività fondamentale è per quegli eventi straordinari come un terremoto, un alluvione etc., quando gli aiuti sono insufficienti.

Sotto il profilo sociale il sindaco deve fare l'amministratore e, come amministratore, dovrebbe attivarsi per ottenere moneta in quantità sufficientemente adeguata dal governo centrale, al fine di realizzare e sviluppare le attività economiche della città, anche perché il volontariato non riduce le già esose tasse!

Oggi gli enti locali non hanno sufficientemente moneta poiché la grande finanza, corrompendo la classe politica, ha creato un sistema legislativo che favorisce i ricchi a scapito dei cittadini. Prova ne è il fatto che se ci fosse una crisi di "Massa monetaria" la BCE dovrebbe provvedere ad iniettare moneta nel circuito economico. Allo stato attuale invece la massa monetaria è più che abbondante (si stima più di 20 volte il necessario), purtroppo chi controlla la moneta in circolazione è un sistema bancario privato che non ha interessi filantropici. Bisogna considerare inoltre che il politico (oggi chiaramente al servizio del banchiere), tende a legiferare per esercitare una pressione fiscale bassa ai ricchi e molto alta ai poveri... che però, in compenso, siamo in tanti.

Un sindaco che volesse veramente rivoluzionare l'attuale economia a favore della comunità deve rifiutare queste logiche assistenziali dettate dal potere dominante, deve attivarsi ad affrontare il problema in modo adeguato tramite, ad esempio, LA REALIZZAZIONE DI UNA MONETA LOCALE COMPLEMENTARE ALL'€URO.

Per le opere di bene basta andare in parrocchia e il prete vi saprà dire quanto c'è da fare.

Angelo Tirone

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
Gli eventuali marchi registrati citati sono di proprietà dei rispettivi proprietari e vengono citati a puro scopo divulgativo. Tutti i diritti sono riservati.
Questo sito nasce con lo scopo di divulgare informazioni raccolte nella rete, pertanto declina ogni responsabilità sull’ eventuale non veridicità dei fatti e soprattutto sull’utilizzo che terzi possono fare.

Informativa breve sui cookies: Per offrire una migliore esperienza di navigazione, per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell'utenza, e per farti visualizzare contenuti pubblicitari in linea con le tue preferenze ed esigenze, questo sito usa cookie anche di terze parti. Chi sceglie di proseguire nella navigazione su http://oculafelix.altervista.org/ oppure di chiudere questo banner o di cliccare al di fuori di esso, esprime il consenso all'uso dei cookie. Per saperne di più o per modificare le tue preferenze sui cookie consulta la nostra Cookie Policy. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

ACCETTO I COOKIE DI QUESTO SITO.
EU Cookie Directive plugin by www.channeldigital.co.uk